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Professione insegnante: il bilancio (emotivo) dell’ultimo anno

L’anno scolastico volge al termine ed è tempo di bilanci. La ripartenza (in sicurezza) ha continuato a lasciare non pochi strascichi: si sono susseguiti stati d’animo contrastanti;  politica, famiglie, docenti e ragazzi si sono incontrati e scontrati; lezioni in presenza, in remoto e chi era in presenza mentre altri in remoto; il virus ha continuato ad attraversare le nostre vite, a fare paura e a far arrabbiare. E’ stato complesso e faticoso per Tutti.

L’esperienza degli insegnanti: il cambiamento e nuove sfide

Chi ha potuto astenersi dal lavoro e ridurre i propri contatti sociali ha affrontato i sentimenti legati all’apatia e all’isolamento, mentre i lavoratori impiegati nei settori attivi, come quello della Scuola, sono stati esposti ad un sovraccarico operativo ed emotivo che spesso ha portato a conseguenze negative nella qualità della vita privata e lavorativa.

Ai docenti è stato chiesto di adeguarsi a cambiamenti straordinari, generali e repentini.

Una rivoluzione accompagnata da incertezza, che ha creato lavoro aggiuntivo per acquisire nuove competenze tecniche, ma anche emotive! Come fare, infatti, a trasmettere nozioni, passione, educazione attraverso canali nuovi, diversi, che tengono distanti? Un cambiamento che ha costretto a lasciare il porto sicuro di modalità interattive e didattiche costruite in modo unico, attraverso anni di formazione ed esperienza sul campo, miscelando personalità, cultura, tecnica e relazione con gli studenti.

Inoltre, i docenti, da sempre preparati a sostenere e accompagnare gli alunni nei compiti evolutivi legati all’età, si sono trovati ad accogliere turbamenti profondi: la tristezza, l’apatia, il disorientamento e la rabbia, dai più piccoli ai più grandi di età.

E’ stato quindi necessario rimodularsi, riorientarsi ed in un certo modo conoscere e costruire una nuova immagine del proprio sé professionale.

Questi aspetti hanno reso l’ambiente lavorativo della Scuola faticoso, ma anche conflittuale. Qui si sono scontrate modalità diverse di approcciarsi ai nuovi problemi: i colleghi “negazionisti” contro i “fobici”, i “tecnologici” contro chi ama il “vecchio stile”, quelli dalla parte degli alunni e quelli che hanno fatto fatica a trovare l’incontro, la sicurezza contro la relazione autentica, chi segue le regole contro chi le trasgredisce, i controlli dentro la scuola e il “caos” fuori..e ancora quanto altro?

Oggi più che mai, il lavoro dell’insegnante è un lavoro che logora, pesante, impegnativo.

La capacità della Scuola di “prendersi cura”

La Scuola, che da sempre ha avuto la funzione di contenere e offrire stabilità e sicurezza, in quest’ultimo anno si è sentita più fragile. Questo stato si ripercuote inevitabilmente sugli studenti, che sono i soggetti che la abitano, ma anche sulle famiglie, che nell’Istituzione hanno sempre trovato un riferimento e una guida.

Risulta, quindi, necessario recuperare quella funzione educativa che da sempre ha caratterizzato il contesto Scuola e il ruolo dell’insegnante, andando ad occuparsi non solo dei doveri formativi, ma anche del benessere di chi esercita la funzione educativa. E’ necessaria un’attenzione alla Salute e la messa in campo di azioni concrete, fornendo un adeguato ascolto e supporto a bisogni emergenti di tipo fisico, psichico e sociale di tutte le persone che vivono e animano questa Istituzione, tra cui gli insegnanti.

Le strategie utili per promuovere benessere lavorativo

Sostenere la professione è possibile, tra gli interventi utili si annoverano la formazione, la cura del lavoro di èquipe, l’ascolto di sé e la supervisione.

L’utilizzo di questi strumenti aiuta la persona a comprendere e gestire gli aspetti emotivo-relazionali più intensi che inevitabilmente accompagnano la pratica professionale e che spesso, se non elaborati, portano a scelte e comportamenti impulsivi, dannosi per sé, per il gruppo di lavoro e/o per la relazione con lo studente. Sviluppare una “mentalità psicologica” guidati da professionisti capaci di far conoscere questi aspetti e di far riflettere su ciò che accade nella dimensione intima e individuale e in quella gruppale, permette di comprendere realmente le situazioni critiche che costituiscono una fonte di stress, aiutando ad individuare il problema e quindi la soluzione più corretta e a mantenere vive le relazioni costruttive.

Lavorare bene, perché ci si sente bene lavorando, è possibile attraverso la maturazione di competenze emotive e psicologiche, trasversali e imprescindibili per le professioni che si esercitano attraverso la relazione.

Leggi anche l’articolo pubblicato sul nostro sito: La supervisione per le professioni di cura che cos’è?

A questo proposito Studio21 offre opportunità di formazione e confronto attraverso percorsi individuali e di gruppo finalizzati alla promozione del benessere personale e lavorativo. Scopri il nostro gruppo dedicato ai professionisti, consultando la sezione del sito dedicata a Gruppo21.

Il protocollo d’intesa tra Psicologi e Scuola

Per quanto riguarda la Regione Piemonte, ad aprile 2021 è stato firmato un Protocollo d’intesa tra l’Ordine degli Psicologi del Piemonte, la Regione e l’Ufficio Scolastico Regionale che prevede uno stanziamento di un milione di euro “per il potenziamento del supporto psicologico a favore delle istituzioni scolastiche in relazione all’emergenza COVID-19”a favore del personale scolastico, delle studentesse e degli studenti e dei loro familiari, ad integrazione del protocollo firmato dal Consiglio Nazionale Ordine Psicologi e dal Ministero dell’Istruzione nell’ottobre 2020. Una mobilitazione che sta facendo storia e che vede uniti mondo della politica e Psicologi nel sostenere il futuro, attraverso una Scuola in salute.

Recuperare le risorse e il valore della professione dell’insegnante

In questo è cruciale anche il ruolo della dirigenza scolastica, che deve trovare il modo di riguadagnare la fiducia e l’impegno dei propri dipendenti, di rinsaldare le relazioni nei luoghi di lavoro, di sviluppare creatività ed innovazione, di promuovere resilienza e capacità adattive a livello individuale e collettivo, di supportare attivamente il cambiamento e vincere le comprensibili resistenze.

Gli insegnanti e tutto il personale scolastico sono infatti chiamati a custodire con cura un contesto delicato e al tempo stesso estremamente importante per il futuro dei nostri giovani. Sono promotori non solo di cultura e sapere, ma anche educazione, senso civico e responsabilità e il loro esempio nella gestione della situazione di crisi è modello per gli alunni.

Nel Talmud, testo sacro dell’ebraismo, si legge che “Il mondo può essere salvato solo dal soffio della scuola”. E’ quindi necessario salvaguardare il mondo Scuola e averne cura affinchè questo soffio possa continuare a vibrare e a nutrire speranza.

Approfondiremo questi argomenti In occasione del prossimo evento online, che si terrà martedì 25 maggio, per maggiori informazioni consulta la sezione del sito dedicata all’incontro: Professione insegnante: prevenzione dello stress.